A margine del Digital Award del MeetTheMediaGuru ho incontrato Derrìck de Kerckhove. Chi studia sociologia capirà la mia emozione, ma anche chi si occupa di comunicazione, new media, psicologia, storia, architettura, filosofia, politica, antropologia, design… perchè de Kerckhove arriva in modo trasversale a tutte le discipline, è tutto questo e molto di più.
Guru in indiano significa maestro, e chi meglio di lui poteva essere l’ospite d’eccezione di una serata dove si premiava il talento e la capacità di creare nuovi maestri di innovazione.
Avrei voluto fargli altre mille domande sulle trasformazioni sociali del nostro tempo di cui lui è il massimo interprete, ed altre ancora che mi venivano in mente durante il suo discorso; quello che segue è quindi il risultato di una conversazione a tratti intima, che ho suddiviso in tre parti per soffermarci non solo sul suo lavoro ma anche su ciò che in definitiva conta: l’uomo, la persona.
Derrìck de Kerckhove: l’evoluzione dell’intelligenza connettiva:
Derrìck de Kerckhove: l’India nel cuore.
Derrìck de Kerckhove: il futuro di un algoritmo antico: il linguaggio.
1 comment
certo, bellissimo, su politica e comunicazione c’è un universo intero da esplorare e lì poi ci sono delle interpretazioni che fanno a gara per essere magistrali tra Bale, Cooper, la Adams, c’è veramente l’imbarazzo della scelta. Consigliatissimo, grazie.