Sophia Hanson è un robot umanoide di nuova generazione, l’ultima notizia che la riguarda è la sua capacità di camminare. Da quando è stata concepita dai suoi creatori, la Hanson Robotics, generazioni di filosofi, imprenditori e semplici curiosi s’interrogano sulla portata della sua esistenza e sugli effetti pratici e psicologici dell’ampliamento della tecnologia di Intelligenza Artificiale di cui è dotata.
La crescente attenzione alle caratteristiche del nostro animo e la possibilità di replicare emozioni che non siano semplicemente copiate ma elaborate in modo autonomo affascina da sempre i cultori delle Sci-fi stories.
La differenza rispetto a quanto avvenuto sinora è l’intenzione di realizzarle, come si lo si può notare dallo spostamento degli investimenti, infatti secondo un rapporto pubblicato su Forbes, solo il 38% delle aziende ha utilizzato l’intelligenza artificiale nel 2016, ma entro il 2018 questa percentuale aumenterà fino ad arrivare al 62%. Un altro rapporto di Accenture rivela che le tecnologie di Intelligenza Artificiale porteranno entro il 2035 a un raddoppio annuale della crescita economica in 12 economie sviluppate e miglioreranno la produttività fino al 40 per cento.
La Singularity Net, la società che ha sviluppato il protocollo di AI di Sophia lancerà nel 2018 un vero e proprio marketplace di decentralizzazione di AI utilizzando la tecnologia dell’ Ocean Protocol dove gli utenti potranno collaborare insieme al fine di creare protocolli di intelligenza artificiale per soluzioni condivise su specifici prodotti, modificando il livello di conoscenza e condivisione delle risorse ad un livello globale.
Qui una riflessione sulle nuove inquietudini, su dove stanno puntando le società d’investimento e cosa possiamo aspettarci nell’immediato futuro.
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