Politecnico di Milano
Capire le città e le loro trasformazioni è impresa ardua ed affascinante insieme. La capacità di intercettare nuovi bisogni passa sia attraverso i luoghi fisici che si evolvono continuamente sia nel confronto con le persone che quei luoghi li animano e come li usano, come li immaginano, come li vivono.
Non a caso Guido Martinotti, grande sociologo urbano ed interprete delle trasformazioni e dei mutamenti sociali, soleva dire “in realtà, la città è ben lontana dal morire o dal declinare, ma non vi è dubbio che la città che ci è stata tramandata dalla storia di due secoli di urbanesimo industriale si stia trasfigurando radicalmente. Anzi si e già in tal misura modificata da rendere la nuova forma urbana profondamente contraddittoria con l’idea di città che ci è tuttora familiare”.
Governare e preservare il centro e valorizzare le periferie, associare nuovi stili di vita a quelli tradizionali riuscendo a coniugarli in un’integrazione armonica è la vera sfida di chi guarda al futuro del vivere quotidiano.
Le decisioni sull’uso della città sono di natura conflittuale tra chi vorrebbe luoghi immutati e chi ha la necessità di investire per far crescere nuove forme di economia di cui beneficeranno anche i più conservatori.
Milano è emblematica nel suo continuo trasformismo e stasera è stata ancora una volta la conferma del suo riuscire ad essere colta, profana, tradizionale ed innovativa insieme.
Il progetto #UNIDEAPERMILANO al di là dei suoi sviluppi politici di cui vedremo le dinamiche, serve per dare forza all’operosità di persone che quotidianamente amano, vivono e combattono in una metropoli a vocazione internazionale dal cuore provinciale.
#MilanoPlaceToBe #LoveMilano