Home Digital Transformation Video Intervista a Marta Basso: progetti e sogni di una Millennial dal cuore sudamericano
Marta Basso

Video Intervista a Marta Basso: progetti e sogni di una Millennial dal cuore sudamericano

by Rossella Guido
1 comment

Nella mia vita mi sono spessa sentita dire: “Sei troppo giovane” come se la titolarità di un pensiero, un’idea, un progetto da realizzare, un modo di concepire il mondo avessero una titolarità anagrafica. Vedo che le cose non sono cambiate.

Marta Basso ha 25 anni e con la sua esperienza umana, formativa e professionale ha già tracciato un percorso molto significativo.

La sociologia è intrinsecamente legata alla statistica quindi parliamo di una generazione, quella di Marta, che ancora sulla carta non ha espresso il suo potenziale.

La caratteristica più evidente dei Millennials, i nati tra il 1980 e il 2000, aventi 15-35 anni, è di essere la prima generazione della storia che nella propria età adulta presenta dimestichezza con la tecnologia digitale e conosce spontaneamente ed in modo nativo i codici della comunicazione digitale.

Se ne parla ovunque per capire come attrarli ed assumerli, ma soprattutto cosa e come comprano visto che nel 2019 in America supereranno la Generazione X (età compresa tra 36 e 51). In Italia sono composti attualmente da 11,2 milioni di persone.

I Millennials sono più propensi rispetto ad altre fasce di popolazione a comprare i prodotti di brand con cui percepiscono una condivisione di valori, i temi ambientali e sociali sono di grande interesse, la fiducia nei confronti del brand si acquisisce attraverso un dialogo attivo e continuo e l’autenticità un fattore chiave.

Sono la generazione dell’euro e della cittadinanza europea, ma anche quella che sta pagando più di ogni altra le conseguenze economiche e sociali della crisi.

Non mancano naturalmente le descrizioni critiche: “difficili da gestire, pensano che gli sia tutto dovuto, narcisisti ed egoisti, dispersivi e pigri” (cit. Simon Sinek), ma nello sguardo e nelle intenzioni del motivatore americano queste sono caratteristiche che indicano una critica diretta alla generazione precedente.

Le basi dell’impazienza e di una generale mancanza di soddisfazione e di felicità di buona parte dei Millennial, deriva dal non essere stati in grado di fornire loro a livello familiare, sociale e politico una leadership positiva.

Questa generazione dunque deve creare da sé le basi per il proprio posto nella storia attraverso un lavoro personale e sociale che passa attraverso la realizzazione di sfide ed il superamento di barriere ideologiche che si manifestano soprattutto con l’impatto nei luoghi di lavoro.

Creatività, intraprendenza, fiducia in sé stessi, forte propensione al cambiamento, solidarietà sociale sono i fattori determinanti di cui devono dotarsi per liberarsi da pregiudizi e stereotipi: caratteristiche che Marta possiede tutte, contemporaneamente.

Marta Basso ha iniziato sin da piccola infatti a confrontarsi con realtà molto diverse, le sue prime due esperienze lavorative in Sudamerica l’hanno formata non solo professionalmente, ed il suo livello di introspezione emerge con l’intelligenza relazionale che ha sviluppato per far fronte alle opportunità ed alle alterne vicende della vita.

Fondare una startup nel settore del vino, WiP App, e ricoprire il ruolo di CEO per un mese nell’Adecco Group Italy, una realtà con oltre 3.000 dipendenti, dopo aver superato una selezione caratterizzata da improvvisazione teatrale, escape room, business case, test attitudinali, sono solo i primi passi di una professionalità che si sta sviluppando senza timore di esporsi.

Analizzando le statistiche dei suoi haters sono proprio gli appartenenti alla #40generation, la Generazione X, quelli più numerosi, perché?

Tralasciando gli haters di professione, per spiegarne le ragioni vanno ricordate le caratteristiche di questa fascia generazionale:

mancanza di ottimismo nel futuro, scetticismo, sfiducia nei confronti delle istituzioni, esposti al rischio di subalternità rispetto alla precedente, sono infatti cresciuti all’ombra dei Baby boomers (1945-1960), una generazione numericamente più consistente, che ha imposto – grazie anche a un significativo aumento della longevità – la propria visione del mondo e la propria centralità negli assetti di potere.

Poichè io non credo nelle lotte generazionali come bisogno sociale né come via per  l’emancipazione, solo la maggiore conoscenza e il più diretto confronto con le visioni inter-generazionali può garantire un progressivo aumento di consapevolezze ed una diffusa evoluzione della società.

#cisonopersone che smettono di lamentarsi ed osano: #StopWhining forever.

Enjoy the interview ed in bocca al lupo Marta 🙂


Riferimenti bibliografici:

Millennials projected to overtake Baby Boomers as America’s largest generation” 2018 – PEW Research Center

“Le trasformazioni demografiche e sociali: una lettura per generazione” 2016 – Istat Rapporto Annuale

Lutz W., W. Sanderson, S. Scherbov. 2008. “The Coming Acceleration of Global Population Ageing”. Nature. N. 451

Simon Sinek video intervista per Inside Quest 2017 – sottotitolata in italiano da Efficacemente https://youtu.be/RZ1vzypDhCo

Cassina, Filippini e Lazzarich, “Introduzione a “80s & 90s. Per una mappa di concetti, pratiche e pensatori” (PDF), in Politics. Rivista di Studi Politici, 1/2015, p. V.

You may also like

1 comment

Inspiring People Daily – Marta Basso January 6, 2019 - 3:03 pm

[…] LINK […]

Reply

Leave a Comment

* By using this form you agree with the storage and handling of your data by this website.

This website uses cookies to improve your experience. We'll assume you're ok with this, but you can opt-out if you wish. Accept Read More