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Andrea Giani

Video intervista ad Andrea Giani: l’icona dello sport che ispira e forma le nuove generazioni

by Rossella Guido
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“Cosa si può imparare da un campione dello sport che sta dedicando tutta la sua vita all’evoluzione del gesto atletico e al miglior atteggiamento mentale da seguire per raggiungere i traguardi più importanti?”

Me lo sono chiesta tutto il tempo prima di incontrarlo, ed ero pronta a chiacchierare con un uomo certamente preparato dal punto di vista della conoscenza e competenza tecnica, ma ciò che non potevo sapere era la capacità di Andrea Giani di analizzare a tutto tondo il sistema sport e i progetti che potrebbero renderlo migliore.

Il lungo elenco dei suoi titoli sportivi fanno da sfondo alla sua personalità, improntata a valori come l‘integrità, il rispetto e l’amore per il suo lavoro e la sua famiglia che emergono evidenti dalle sue frasi.

Ho potuto constatare che anche il volley, come molti altri settori che esaminiamo, soffre di un ricambio generazionale ai vertici, nelle posizioni apicali dei processi decisionali, e questo inevitabilmente incide nel risultato finale di non avere molti atleti che possano eccellere nelle discipline per le quali l’Italia è stata pioniera e culla di grandi campioni.

Sappiamo tutti che lo sport è importante perché oltre a promuovere il benessere fisico e mentale, ha una funzione educativa e promuove valori sociali fondamentali, oltre ad essere anche un grande settore economico, cosa manca allora?

Secondo Andrea la programmazione è fondamentale, insieme alla creazione di un sistema formativo multidisciplinare su base regionale che riprenda il modello europeo, e che possa superare l’attuale difficoltà nella raccolta delle risorse finanziarie e nel coordinamento dell’attività sportiva di base che il CONI stesso dichiara (rif. il Libro Bianco dello Sport Italiano 2012).

Seguendo lo scopo del progetto #cisonopersone, ho cercato di capire le caratteristiche individuali che lo hanno reso l’uomo di oggi: un’ispirazione continua per intere generazioni.

Ne è emersa un’intervista più intima ed emozionale dove ha raccontato di , dei valori che lo hanno accompagnato sinora e delle evoluzioni che vede per il futuro.

Uno degli idoli assoluti della “generazione dei fenomeni”, oggi da allenatore Andrea ha un compito ancora più fenomenale: la preparazione fisica e psicologica di giovani atleti che siano completi e in grado di superare le situazioni di stress e la logica individuale a beneficio di un obiettivo comune.

Una visione d’insieme e di attitudine mentale che non riguarda solo lo sport ma è una lezione applicabile a molti livelli di vita, personale e professionale.

Ci sono parecchie similitudini infatti tra l’approccio mentale utilizzato nella disciplina sportiva e il team building ad ogni livello, utili al superamento delle difficoltà e alla gestione delle emozioni.

“Una delle difficoltà maggiori da allenatore è stato trovare il modo di comunicare e passare le informazioni a tipologie di caratteri diversi. Quando poi si raggiungono i risultati insieme dopo una stagione programmata per mesi, la sua realizzazione è un’emozione piena e fortissima”.   

La sua esperienza all’estero è stata molto formativa, il tema del viaggio e la capacità di mettersi sempre in discussione e di sapersi confrontare con pratiche sportive diverse, di carattere internazionale, è molto sentita da Andrea e fa parte dell’umiltà che lo contraddistingue e che gli è sempre stata riconosciuta, sia come giocatore che come allenatore oggi. “Ho giocato sempre in Italia e sono contentissimo, però probabilmente se avessi fatto qualche esperienza in più all’estero avrei arricchito il mio modo di giocare, la cultura sportiva diversa apre il tuo bagaglio di conoscenze.Pensavamo di avere le risposte, forti della consapevolezza di appartenere ad una grande nazionale, ma è vero in parte perché il guardare gli altri dall’alto verso il basso non ti permette di scoprire cose che non sai“.

La sua soddisfazione più grande come allenatore? “Siamo agonisti quindi il risultato sportivo è importante, ma vedere che i tuoi atleti dopo che hanno lavorato con te, e fanno altre esperienze, ti cercano grazie al rapporto che si è creato, è qualcosa di unico, assistere alla trasformazione di un giovane atleta che diventa un giocatore è una grandissima soddisfazione“.

Non ci resta che scoprire insieme quale sarà il sogno di Andrea e che cosa lo rende davvero felice?

Enjoy the interview 🙂 🙂 🙂

Photocredits @Moira Nazzari


Approfondimenti e Riferimenti Bibliografici:

Andrea GianiAndrea Giani: vanta il primato delle presenze in Nazionale (474). Palmares: 3 ori consecutivi ai Mondiali (1990, 1994 e 1998); 2 argenti e 1 bronzo alle Olimpiadi; 4 ori, 1 argento e 1 bronzo agli Europei, 7 world league, 4 coppe del mondo, 5 scudetti, 5 coppe Italia, 2 champions. Con altri due grandi atleti, Andrea Gardini e Lorenzo Bernardi, è presente nella Hall of Fame del volley. Da marzo 2015 è il tecnico della Nazionale maschile slovena, che conduce alla conquista dell’argento negli Europei 2015 in Bulgaria, superando anche l’Italia in semifinale. Due anni dopo è il coach della Germania, che conduce in finale degli Europei. Nella stagione 2017/18 è anche l’allenatore della Power Volley Milano in serie A1.

F. M. Arosio, A. Mussino, L. Quattrociocchi (2015), La rappresentazione della pratica sportiva attraverso le indagini statistiche

CONI (2017), I numeri dello sport 2016

CONI (2012), Il Libro Bianco dello Sport Italiano

EUROSTAT (2017), Employment in sport

Istat (2017), Fattori di rischio per la salute: fumo, obesità, alcol e sedentarietà, anno 2016

Istat (2016) “Le trasformazioni demografiche e sociali: una lettura per generazione”  – Rapporto Annuale

Istat (2015) La pratica sportiva in Italia pubblicato il 19 ottobre 2017

Istat (2005), Lo sport che cambia. I comportamenti emergenti e le nuove tendenze della pratica sportiva in Italia.

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